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Lavorare come liutaio

Quello del liutaio è più di un lavoro, è una passione, che richiede però anche solide conoscenze tecniche e molta pazienza. La sua è la figura professionale di un artigiano in grado di costruire o restaurare strumenti a corda, a pizzico e ad arco. Come il violino, il contrabbasso e la chitarra. Richiede quindi anche molta delicatezza e amore per il proprio lavoro.

Tornato alla ribalta come un mestiere utile a combattere la crisi, è oggi molto richiesto. Per lavorare come liutaio, è necessario innanzitutto frequentare una scuola che consenta di conseguire tutte le conoscenze necessarie per effettuare il mestiere.

A Cremona, ad esempio, è presente l’Istituto Professionale Internazionale Artigiano Internazionale Liutaio e del Legno (I.P.I.A.I.L.L.) “Antonio Stradivari”. Una delle scuole più prestigiose e note, in Italia e all’estero, per imparare la professione.

Aperta anche agli stranieri, a patto che sappiano dimostrare di parlare correntemente l’italiano, l’istituto offre 5 anni di studio che vanno dalla musicologia alla matematica, dalla storia della liuteria alla fisica.

Requisito imprescindibile per iniziare il percorso di formazione, è l’amore per la musica. A conclusione, la scuola Antonio Stradivari offre uno stage bimestrale presso la bottega di un liutaio professionista.

Nel resto d’Italia sono presenti altri istituti (a Milano c’è la Civica Scuola di Liuteria, a Gubbio, la Scuola Maestri Liutai ed Archettai, mentre a Biella c’è l’Istituto Musicale Lorenzo Perosi; infine a Sesto Fiorentino è presente la Scuola di Liuteria “Fernando Ferroni”).

Che offrono un percorso variabile, anche specializzato che va dai 3 anni ai 10 mesi. Successivamente, è possibile effettuare un periodo di ‘gavetta’, presso la Cna, la Confartigianato, e le associazioni di categoria della zona di residenza, necessario a entrare nel mercato, conoscere il settore, fare pratica e affinare la manualità.

Il passo successivo per lavorare come liutaio, potrebbe essere quello di aprire una bottega. Il che richiede un investimento iniziale di almeno 25 euro, che includono sia le spese di start-up che quelle per gli “attrezzi del mestiere”. A questa cifra, andranno aggiunti poi i costi per la materia prima (il legno) e gli aspetti burocratici.

Per lavorare come liutaio, è infatti necessaria la partita IVA, e l’iscrizione all’albo delle Imprese Artigiane del Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale.

Altrettanto necessaria, è l’iscrizione all’Inail e all’Inps per la previdenza sociale, che mette al riparo dagli infortuni sul lavoro, e quella all’ASL locale di competenza, per richiedere l’autorizzazione sanitaria per i locali del proprio atelier.