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Lavorare con i droni

Lavorare coi droni significa avere la possibilità di acquistare, pilotare, vendere “mezzi aerei a pilotaggio remoto”. È un’attività nuova e in continua espansione, che non è stata ancora interamente regolata dalle normative italiane.

Nel maggio del 2014 l’ENAC, ovvero L’Ente Nazionale per L’Aviazione Civile, ha messo a disposizione un regolamento esaustivo capace di chiarire alcuni quesiti e dare alcune informazioni relative all’utilizzo dei droni nel mondo impresa.
I droni possono essere di cruciale importanza o di correlata utilità per tutta una serie di attività professionali, come ad esempio quelle implicate nelle operazioni di soccorso: quest’estate ad esempio, alcuni velivoli a pilotaggio remoto (APR) sono stati messi a disposizione delle esercitazioni di Croce Rossa Italiana in Val di Susa; Google e Amazon stanno lavorando ad un piano che entro 5 anni li porterà a consegnare con i droni pacchi e buste. Ma i droni possono anche essere utilizzati per il telerilevamento agricolo e ambientale, o per le riprese aeree di un evento a distanza.

Lentamente, anche enti di ricerca e formazione si stanno specializzando in questo campo, fornendo anche corsi di formazione e specializzazione, con il patrocinio di comuni, provincie e aeroporti. E sono molti i contributi a fondo perduto e le agevolazioni economiche fornite dagli organi di interesse, nei confronti di questa nuova area di business. In particolare, sono molte le società, sia italiane che estere, che hanno ricevuto l’autorizzazione a fabbricare questi velivoli telecomandati.

Creaimpresa ad esempio, fornisce un kit che spiega come avviare un’attività imprenditoriale basata sui droni: dalle attrezzature necessarie per aprire un negozio di vendita e noleggio, fino a tutto quello che c’è da sapere a livello legale, tra leggi e normative, licenze e autorizzazioni, per entrare nel settore. E molti sono i produttori come Italdron, che offrono supporto, consulenza e la possibilità di aprire un franchising; un’occasione che consente anche il costante apprendimento di quello che è un settore in continua crescita.

Se si è già in possesso di uno di questi velivoli, è particolarmente importante sapere, che prima di effettuare un’esercitazione o un’operazione, seppur di importanza non critica, è necessario avvisare le Forze dell’Ordine e l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile; ma non sarà necessario attendere l’autorizzazione al volo, come nel caso di attività di tipo critico. Lo stesso discorso vale anche per i SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto), ovvero per quei mezzi aerei il cui programma di volo sia stato programmato preventivamente da un software.