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Cos’è e come si richiede la Tessera Professionale Europea

Per promuovere la libera circolazione dei lavoratori all’interno del territorio UE, dal 18 gennaio 2016 è entrata in vigore la Tessera Professionale Europea o European Professional Card (E.P.C.). Attraverso di essa, il lavoratore riceve il riconoscimento della propria qualifica. Non è una carta fisica, bensì un titolo, che, una volta ottenuto, garantisce di esercitare il proprio mestiere in uno Stato a scelta dell’Unione Europea, sia in maniera occasionale o temporanea che definitiva.

Oltre a facilitare la mobilità dei cervelli, la European Professional Card tutela i consumatori che faranno uso di un determinato bene/prestazione venduto dal lavoratore in questione. Essi potranno infatti monitorare costantemente il grado di aggiornamento del professionista, sia per quanto riguarda le sue competenze formative, che quelle linguistiche, che quelle relative al suo soggiorno nel Paese. Stesso discorso per i futuri datori di lavoro, che potranno verificarne qualifiche e validità online, tramite il numero di riferimento apposto sul certificato e i suoi dati di identificazione personale (numero del documento d’identità).

La validità della Tessera Professionale Europea è di 18 mesi, scende a 12 nel caso di lavori che abbiano un impatto sulla sicurezza nazionale o la salute pubblica, ed arriva ad essere indeterminata, qualora il professionista facesse domanda di trasferimento definitivo all’estero.
Al momento, le uniche categorie professionali ammesse a richiedere la E.P.C. sono fisioterapisti, infermieri, farmacisti, guide alpine e agenti immobiliari, ma si prospetta che in futuro, l’iniziativa sarà estesa ad altri mestieri.

Per richiedere la Tessera Professionale Europea, è necessario rispettare una procedura online, che dovrà necessitare dell’approvazione del Paese di origine e del Paese ospitante. Le autorità competenti hanno tempo una settimana per verificare e certificare autenticità e validità dei documenti. Il rilascio del riconoscimento invece, potrà avvenire dalle tre settimane ai tre mesi; l’intervallo di tempo dipende dalla completezza delle domande.

Per quanto riguarda i professionisti che intendano stabilirsi nel nuovo Stato europeo in maniera permanente, le autorità hanno tempo un mese per esaminare e inoltrare la richiesta che, semmai dovesse beneficiare del riconoscimento automatico, potrebbe essere accettata nel giro di tre mesi (solo due per farmacisti e infermieri).

In questo, come negli altri casi, esse possono richiedere al professionista di sottoporsi ad un test attitudinale o ad un periodo di tirocinio oppure l’iscrizione ad un organismo professionale, o ancora una dimostrazione delle competenze linguistiche. In caso invece, di rifiuto della domanda, le autorità avranno l’obbligo di indicare le ragioni e le modalità per la presentazione del ricorso.