Al momento stai visualizzando gestire un’impresa

gestire un’impresa

  • Autore dell'articolo:

Per dare una definizione del concetto di azienda è prima opportuno conoscere ed esaminare quello d’impresa, in quanto nella nozione giuridica dell’art. 2555 del codice civile un’azienda è descritta come “… il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. In altre parole, non vi può essere azienda senza impresa.

Per quanto riguarda la nozione d’impresa, non esiste un preciso riferimento giuridico. Nonostante ciò esistono diverse definizioni, tutte più o meno accettabili, che sono state generate dalla prassi economica e dall’accostamento alla personalità dell’imprenditore. Secondo una di queste un’impresa è un tipo di organismo economico che l’uomo istituisce per ottenere una produzione di reddito. Un’impresa ha come obiettivo il raggiungimento e il miglioramento delle condizioni di economicità e per ottenere ciò, trasforma i mezzi economici che sono a sua disposizione in beni o anche servizi rivolti a soddisfare i bisogni umani.

La differenza tra un imprenditore intelligente e prudente e uno che sembra apparentemente deciso, ma in realtà applica una strategia superficiale e poco chiara, è evidente dalla capacità del primo di fare in modo che l’impresa prosperi e duri nel tempo, mentre il secondo cercherà di conseguire un profitto più veloce. Ma il vero scopo di un’impresa, il suo obiettivo generale è proprio quello perseguito dal primo genere d’imprenditore.

Le decisioni prese e le azioni compiute all’interno di un’impresa sono interdipendenti, ma non solo tra di loro: lo sono anche con l’ambiente, con il sistema all’interno del quale operano. Per far sì che l’obiettivo generale sia raggiunto, è importante che i vari organi e fattori che compongono l’impresa raggiungano armonia ed equilibrio non solo tra loro stessi, ma anche con l’ambiente di cui l’impresa stessa è parte. L’equilibrio che deve cercare di raggiungere all’interno dell’ambiente può essere definito dinamico, perché l’imprenditore deve essere in grado di adattarsi al continuo e inarrestabile cambiamento del contesto in cui un’azienda opera, contesto composto da diverse variabili di tipo economico, sociale, culturale e tecnologico. E’ questo il cosiddetto concetto di “dinamicità”, che è importante sottolineare. L’impresa deve adattarsi per sopravvivere, per mantenere il suo equilibrio strutturale.

Quello che è stato discusso finora mette in evidenza che l’impresa è costituita da un insieme di elementi personali e reali, è, di fatto, un’organizzazione che persegue il raggiungimento di un risultato economico e che si fonda su determinati principi tecnici e precise leggi economiche. Questi ultimi oltre a garantire l’efficacia e il rendimento dell’impresa, definiscono l’insieme degli elementi presenti, qualificano le strutture e regolano gli sviluppi.

La capacità dell’imprenditore nell’applicazione di tali principi e leggi è estremamente importante. La sua figura è strettamente legata all’attività d’impresa, perché è proprio lui che esercita l’attività economica della stessa. I due elementi fondamentali che distinguono la figura dell’imprenditore da qualsiasi altra dei soggetti che sono coinvolti nell’impresa, sono l’iniziativa e il rischio. Il primo consiste nella capacità di determinare le basi strutturali dell’impresa durante la fase di organizzazione, e di indirizzare la sua attività durante la fase di esercizio. Il secondo consiste nel prendersi carico degli obblighi riguardanti l’organizzazione dell’impresa e il tipo di attività che esercita.