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Tre criteri per valutare un manager competente

L’energia è il motore del manager di successo.

La competenza e le conoscenze tecniche sono certamente indispensabili, ma un manager privo di coraggio, iniziativa ed energia non diventerà mai un punto di riferimento per gli altri e non raggiungerà mai il successo. Karl Von Clauserwitz aveva classificato le categorie umane in relazione all’energia che caratterizza la vita delle persone. Vi erano, in primo luogo, le persone ingegnose ed energetiche, che lavorano con impegno, hanno idee innovative e vivono la vita al cento per cento.

La seconda categoria comprendeva le persone stupide e pigre, che, secondo Von Clausterwitz, vanno tenute il più possibile alla larga perché fonte di continui danni e prive di iniziative positive. La terza categoria riguardava le persone stupide ed energiche, le quali, più di quelle della categoria precedente, possono causare danni e devono essere evitate nel modo più assoluto. L’ultima categoria includeva le persone intelligenti e pigre, le quali danno ottimi consigli, ma non trovano le energie necessarie per metterli in pratica in prima persona. Ovviamente il manager di successo dovrebbe rientrare nella prima categoria ed essere in grado di sfruttare al meglio sia le sue doti di ingegno, sia la sua energia.

Studi recenti hanno individuato tre criteri indispensabili al manager per essere valutato in maniera positiva come persona e nel suo lavoro. Il primo criterio riguarda l’intelligenza, termine con la quale non si intende la capacità di ottenere un buon punteggio in un test appositamente formulato. L’intelligenza è una dote che permette di ragionare in modo logico, ma senza mai lasciare da parte il lato emotivo e intuitivo della mente.

La persona intelligente, dunque, ha una mente molto aperta. Il secondo criterio utile per valutare la competenza di un manager è il senso della realtà, cioè la capacità di relazionarsi in modo positivo e razionale con il mondo. Questo comprende sia il rapporto con le persone sia la capacità di “stare bene” in ogni ambiente e in ogni circostanza grazie alla propria volontà e alle proprie capacità. Il terzo e ultimo criterio riguarda l’energia. La capacità di mantenere uno sforzo in prospettiva del conseguimento di un obiettivo determina l’energia di una persona. Un manager ha bisogno dell’energia perché il suo lavoro è una continua sfida, un continuo trovarsi davanti a un ostacolo e provare a superarlo nel modo più intelligente. L’energia del manager e, in generale, delle persone, può essere definita in quattro tipologie, la prima delle quali è l’energia di accumulazione e comprende quei processi di assimilazione dei dati e delle informazioni che provengono dall’esterno e di memorizzazione degli stessi. Il possesso di queste informazioni è indispensabile per tutti i ragionamenti e tutte le attività che ci riguardano. Il secondo tipo è l’energia di movimento ed è il vero motore dell’attività manageriale, così come di ogni attività. Il manager di successo è in grado di sfruttare questa sua energia per coinvolgere gli altri, cioè può trasmettere a chi lo circonda questo “movimento” e stimolare negli altri la voglia di raggiungere un obiettivo. Questo avviene anche grazie al terzo tipo di energia, che si può chiamare energia di trasmissione. Grazie a questa forza è possibile trasmettere alle altre persone le proprie idee e le proprie convinzioni.

Un manager in grado di convincere gli altri del potere delle proprie opinioni è un manager di successo. C’è, infine, l’energia di reazione, attraverso la quale le persone creano, innovano, propongono soluzioni originali e fuori dagli schemi. Chi possiede questo tipo di energia è in grado di esercitare il pensiero trasversale e di gestire, quindi, nello stesso momento categorie mentali molto diverse e distanti tra di loro con il fine di ottenere un concetto nuovo. Il manager energetico è, quindi, una persona che ripone fiducia nelle proprie capacità e che è in grado di sfruttare le proprie energie per ottenere prodotti efficaci con i mezzi che ha a disposizione.

Questo vale anche per le sue stesse capacità: è importante che il manager sia cosciente delle proprie qualità e dei propri difetti, che valuti con serenità i suoi limiti di modo da scegliere con sicurezza la direzione nella quale può riuscire meglio e impegnare, in quel progetto, tutte le sue energie. L’impegno sincero e coraggioso di tutte le proprie forze porta sicuramente al successo. Questo non vuol dire che non vi possono essere insuccessi e fallimenti, ma è proprio il contrario. I tentativi che il manager compirà in direzione del suo obiettivo se non avranno successo saranno comunque utili insegnamenti, suggerimenti e stimoli a lavorare meglio e spianeranno, quindi, la strada verso il successo.