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Professioni in trasformazione in una società in trasformazione


Una delle più grandi sfide che la società del terzo millennio presenta è quella dell’enorme quantità di opzioni tra le quali ogni persona può scegliere.

L’aumento delle possibilità tra le quali fare una scelta si registra in ogni ambito della società. È sufficiente analizzare l’aumento esponenziale dei corsi universitari: se una volta si poteva scegliere tra giurisprudenza, economia, medicina, lettere o scienze oggi ognuna di queste categorie presenta decine di possibili corsi e prima ancora di entrare nel mondo del lavoro i giovani si trovano davanti a una quantità enorme di opzioni tra cui scegliere. La società di oggi esige che i suoi “figli” sentano la voglia e il bisogno di scegliere.

La molteplicità delle scelte si manifesta in tutti i contesti, anche in quelli più quotidiani, come è facile notale dalle grandi catene di supermercati, di negozi di abbigliamento e di arredamento. Lo stesso mondo manageriale è coinvolto in questo ampliamento delle opzioni e il manager, per mantenere costante il suo livello di competenza, deve essere costantemente aggiornato sulla natura di queste opzioni e sull’attrattiva che ognuna di esse esercita nei confronti dei consumatori. Il mercato, infatti, è il più grande produttore di “opzioni”, intese come offerte, come prodotti e idee in concorrenza tra di loro. Dal momento che l’offerta è in costante aggiornamento il manager deve sviluppare una raffinata capacità di confronto e di diagnosi attraverso la quale valutare le differenti offerte.

Questo professionista deve conoscere in modo limpido le proprie scelte da un lato e , dall’altro lato, deve anche possedere una conoscenza globale di quello che il mercato offre e di ciò che la società richiede. Il manager si crea, in questo modo, una sorta di banca dati nella quale registra, all’interno del mercato, le tendenze generali e insieme quelle a lui più care di modo da aumentare le sue conoscenze, le sue competenze e la sua professionalità. In una società di questo tipo, parallelamente all’aumento delle opzioni e all’ampliarsi delle possibilità di scelta è aumentato in modo esponenziale anche il grado di reversibilità delle scelte stesse. Vi è una filosofia della tolleranza nei confronti dell’aspetto psicologico delle scelte: dal momento che le opzioni sono pressoché infinite, è possibile fare la scelta sbagliata ed è, quindi, del tutto normale tornare indietro e scegliere un’altra opzione.

Questo, allo stesso modo dell’aumento delle opzioni, vale per tutti gli ambiti della società. Torniamo per un attimo all’esempio del giovane universitario che sceglie un determinato percorso di studi: nessuno condannerebbe un giovane che, accortosi di avere fatto una scelta errata, volesse tornare indietro e cambiare la sua strada in modo da dare un senso diverso alla propria vita. Chi cambia le proprie scelte non è visto come una persona debole e indecisa, ma, anzi, vi è una generale ammirazione nei confronti di quelle persone capaci di mettere in discussione le proprie verità.

Cambiare casa, cambiare dieta, cambiare lavoro sono scelte diventate comuni e socialmente valide. Il manager che si trova a lavorare in un contesto in continua mutazione deve, a sua volta, essere in grado di trasformare la sua attività professionale con il fine di operare un graduale miglioramento. Il miglioramento porta delle novità sia nella posizione lavorativa all’interno di un’azienda sia nella posizione che il manager ricopre all’interno dell’intero mercato del lavoro e all’interno della società. Cambiare azienda con il fine di crescere professionalmente non è una scelta che penalizza, ma una decisione vincente che denota curiosità, valore e intraprendenza.

Entra oggi tra i termini legati al un mondo professionale caratterizzato dalla mobilità l’aggettivo “ludico” riferito al lavoro. Scoprire la dimensione ludica della propria professione vuole dire giocare secondo le regole della società moderna ed essere quindi in grado di capire in che direzione vanno i cambiamenti per prendere quella stessa direzione e realizzare il proprio “io” professionale secondo le proprie esigenze e secondo quelle del mercato. Un manager che aspira al successo deve quindi considerare in modo serio la flessibilità della sua professione e la possibilità di adattamento a cui questa si presta. In questo modo, seguendo cioè le proprie aspirazioni in un vortice ascendente, sarà possibile affermare il proprio nome nel segno della professionalità e dell’intraprendenza.